Gida, maestra elementare, ha scelto di trascorrere le sue vacanze estive in montagna, a Campitello Matese. La sua voce nelle missive è carezzevole come un vento leggero sui monti. E lì, dove si tocca il cielo con un dito, ogni piccola creatura le parla della grande bellezza della vita, intessendo una sorta di intimità con la voce delle cose.
È la melodia della natura che fa da sfondo alle sue lettere. Esse sono il pretesto per fermare il flusso dei suoi pensieri sul foglio. Lo inchiostra con delicatezza, come posasse un dono, una meraviglia da condividere con amicizia. Ella si fa piccola piccola, umile spettatrice di un luogo incontaminato.
I suoi scritti narrano anche di racconti ascoltati dalla viva voce di pastori, nella loro autenticità e semplicità disarmanti. Le storie parlano di un mondo così lontano, quasi irreale. Qui, nella quiete del rifugio, Gida assiste anche all’arrivo di comitive, le più disparate: artisti, hippy… che le fanno ancor di più apprezzare la sua fuga dalla frenesia del mondo.
Ella è una donna dal carattere forte, con una bella intelligenza filosofica. Le sue parole sono asciutte, essenziali, sgorgano da un animo puro e semplice.
«Vedi, Leontina, l’umanità a volte diventa una bambina da appigliarsi alle piccinerie tanto futili da sopportare i più grandi assilli, le preoccupazioni esorbitanti e le amarezze più indicibili…»
E ancora: «Tutta quella gente oscillava tra la bara di normale fattura e quella di proporzioni striminzite… Evidentemente era così sovraccarica di travagli che la pignoleria cui si era attaccata era da considerarsi come sedativo ai normali affanni».
Nella gita a Capodacqua, in compagnia dell’alba afferma che «solo il pennello di Leonardo sarebbe stato capace di mettere su tela l’afflato lirico della festante natura, mentre l’atmosfera algente della notte, solleticata dalla carezza del sole, andava leggermente intiepidendosi».
Sensibilità , riflessività guidano ogni scritto aprendo il lettore a un caleidoscopio di emozioni, sentimenti che arricchiscono e completano l’animo umano.